Disturbi dell'umore e disturbo bipolare: il trattamento psico-educativo

Gli sbalzi dell'umore fanno parte della vita quotidiana di ognuno di noi, ma nei casi in cui è presente una patologia legata ai cambiamenti repentini del tono umorale, non sempre si arriva subito a comprendere che alcune alterazioni dell'umore sono spia di una vera e propria forma patologica.

 

In molti casi la malattia non viene riconosciuta facilmente, e alcune persone possono passare diversi anni in balia dei sintomi del disturbo dell'umore o disturbo bipolare, prima di ricevere un'adeguata diagnosi e un trattamento di supporto e cura.

Spesso si confondono gli stati di umore “alti e bassi” con le gravi manifestazioni del cambio di umore repentino del disturbo bipolare, le quali possono portare a conseguenze anche gravi come perdita della vita lavorativa e sociale, fino ai comportamenti suicidari.

Disturbo bipolare come disturbo dell'umore

Fino al passato recente il disturbo bipolare è stato categorizzato nei disturbi del tono dell'umore, come una patologia maniaco-depressiva.
Questa definizione derivava da una categoria diagnostica in cui si associava il disturbo bipolare ai disturbi del tono dell'umore. La sua caratteristica principale, infatti, è quella di manifestare cambiamenti di umore che tendono verso poli estremi, dalla tristezza all'euforia, con periodi di depressione o di gioia a volte immotivata.

 

Si tratta di cambiamenti che nei disturbi dell'umore e in particolare nel disturbo bipolare, sono imprevedibili e indipendenti da cause esterne. Mutamenti umorali incontrollabili e con fasi prolungate, che in alcuni casi si rivelano estremi ed eccessivi.

Si può passare dalla tristezza alla felicità in tempi rapidi, modificando lo stile di vita di una persona e le sue relazioni. Inoltre, a livello di rischio di suicidio, i soggetti che soffrono di disturbo bipolare presentano una maggiore probabilità di commetterlo, in particolare nei primi anni in cui insorge la malattia.

 

Il sistema limbico del nostro cervello presiede alla stabilità e regolarità dell'umore, sopratutto fa in modo che questo risponda adeguatamente agli stimoli ambientali esterni. Quando si presenta una situazione di disturbo bipolare, il sistema limbico non funziona correttamente, e quindi come abbiamo visto il tono dell'umore varia indipendentemente dalle situazioni reali esterne.

 

Da diversi anni il disturbo bipolare non viene trattato in modo così netto come un disturbo dell'umore e una psicosi maniaco-depressiva: i confini nella diagnosi prendono in considerazione il concetto ampio di spettro bipolare, che include una serie di patologie che vi possono interagire, dai tratti temperamentali al disturbo schizo-affettivo.
Un quadro clinico più complesso con sindromi che presentano una forte alternanza tra le condizioni dell'eccitamento psichico (mania) e la depressione di tale attività psichica (depressione), a cui si uniscono anche nevrosi o disturbi del pensiero. Una disregolazione funzionale che altera l'equilibrio dell'umore, del pensiero, delle azioni e dei comportamenti (libido, energia, appetito, sonno).

La diagnosi del disturbo bipolare

Spesso le cause del disturbo bipolare sono di origine genetica e possono essere presenti dei familiari affetti da disturbi bipolari o disturbi dell'umore, così come ci possono essere delle correlazioni tra disturbi psicotici come la schizofrenia ad esempio, nel momento in cui si manifestano deliri e allucinazioni.

 

In ogni caso, per orientarsi nella fase di diagnosi si segue la classificazione del DSM IV TR (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – revisione del 2007), che vedeva il disturbo bipolare distinguersi in diverse tipologie, mentre nel DSM V del 2013, alcuni autori hanno proposto l'inclusione di nuovi criteri per dei sottotipi di disturbo bipolare.

Inoltre, hanno favorito l'aggiunta di criteri più selettivi per la diagnosi di questo disturbo in età evolutiva o adolescenziale, per la quale si punta su una diagnosi di “disregolazione del temperamento con disforia”.

 

Disturbo Bipolare di Tipo I

Questa tipologia presenta un alternanza ciclica, con fasi maniacali e depressive alternate, oltre alle fasi miste. Oppure, vede la presenza di ricorrenti episodi maniacali, che a volte diventano fasi gravi, tali da richiedere un ricovero ospedaliero, quando insorgono sintomi psicotici legati all'umore.
Tra questi, appaiono il minor bisogno di sonno e cibo, euforia, delirio di onnipotenza, loquacità eccessiva, agitazione psicomotoria, comportamenti eccessivi nello spendere denaro, azioni fisicamente pericolose, comportamenti sessuali disinibiti e compulsivi. Spesso il comportamento diventa disorganizzato, inconcludente, con fuga di idee e azioni lasciate a metà.

La fase mista è spesso un passaggio tra la fase di eccitamento e quella depressiva, e presenta contemporaneamente sintomi ipomaniacali e depressivi, con sintomi di irritabilità e ansia.

Disturbo Bipolare di Tipo II

Si tratta di un disturbo caratterizzato da l'alternanza ciclica di fasi depressive e ipomaniacali, ma si escludono disturbi maniacali e misti. Durante gli episodi maniacali l'umore diventa irritabile ed elevato, per almeno 3-4 giorni.

Spesso per il disturbo bipolare di tipo II sono presenti contemporaneamente anche altri disturbi come il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo di panico, i disturbi della personalità e la dipendenza da sostanze psicotrope o alcol.

Disturbo Ciclotimico

Questo disturbo presenta un'alterazione cronica dell'umore, che si presenta per almeno 2 anni con episodi ipomaniacali e periodi in cui insorgono sintomi depressivi. Tali sintomi in questo disturbo non raggiungono la gravità degli episodi depressivi maggiori, quindi non sono tali da richiedere un ricovero.

Il disturbo ciclotimico presenta un umore labile con oscillazioni rapide anche nell'arco di una giornata, che possono portare però a conseguenze nella vita lavorativa e relazionale.

I sintomi del disturbo bipolare

  • Sintomi della fase depressiva – umore depresso, pensieri orientati verso la disperazione, mancanza di energia, agitazione oppure rallentamento psicomotorio, disturbi del sonno, mancanza di appetito, ridotto desiderio sessuale, difficoltà di concentrazione, senso di colpa, senso di inferiorità, irritabilità e ansia.

 

  • Sintomi della fase maniacale – si manifestano in modo palese con allegria e buonumore eccessivo, comportamenti sessualmente e socialmente disinibiti, facilità nel fare acquisti, senso di infaticabilità ma scarsa attenzione, capacità di iniziare molte attività contemporaneamente ma non portarle a termine; sono presenti spesso comportamenti aggressivi, provocatori e impulsivi, irrequietezza e irritabilità, diminuzione della capacità di analisi e di giudizio, abuso di droga e alcol.

 

Lo stato ipomaniacale è costituito da alterazioni dell'umore ma meno intense rispetto alla fase maniacale, in cui il tono instabile in cui la fase depressiva precede quella euforica.

 

Per una corretta diagnosi del disturbo bipolare è fondamentale l'aiuto di un familiare che ricostruisca le varie fasi della patologia, sia quelle maniacali che quelle depressive, valutando i sintomi e le oscillazioni del tono dell'umore.

Il trattamento

La cura del disturbo bipolare, che può essere curato con successo, deve avere una durata costante per tutto il corso della vita, dato che si tratta di una malattia cronica, al pari di patologie come quelle cardiologiche o del diabete.

Il trattamento farmacologico a base di stabilizzatori dell'umore, primo fra tutti il litio, spesso viene integrato con l'intervento psico-educativo, un'adeguata psicoterapia in grado di permettere al soggetto di conoscere il proprio disturbo, gestirlo ed evitare ricadute e ricoveri ospedalieri.

Per questo è fondamentale una consulenza psicologica dedicata alla persona e alla sua storia, per comprendere al meglio come trattare il disturbo bipolare o i disturbi dell'umore tramite un percorso di psicoterapia.

La psicoterapia per il disturbo bipolare

Le cure farmacologiche devono essere controllate costantemente, mentre un supporto psicologico consente di intervenire tramite un lavoro psico-educativo, come suddetto, per ottenere dei risultati soddisfacenti e scongiurare gli episodi di tentativo suicidario o di scarsa aderenza alla cura con gli stabilizzatori dell'umore – assunzione dei farmaci in modo scorretto e non regolare.

La patologia deve essere affrontata mediante interventi psico-educativi strutturati secondo modelli di incontro settimanale, che possano mantenere il supporto al soggetto e informarlo correttamente sull'uso dei farmaci e sulla propria patologia.

Spesso alcuni pazienti si credono guariti, una volta tornati al normale umore grazie agli stabilizzatori umorali, e smettono la terapia in modo autonomo. Per questo l'intervento psico-educativo, continuo o temporaneo, consente di accedere a delle corrette informazioni e alla consapevolezza dello stato patologico.

Coscienza e gestione della patologia

Gli incontri di psicoterapia rivolti al trattamento del disturbo bipolare sono finalizzati, quindi, alla presa di coscienza della patologia, al riconoscimento dei sintomi, e al mantenimento dell'aderenza al trattamento farmacologico.

Inoltre, si lavora nella gestione dei sintomi e nella regolarità dello stile di vita, sopratutto nel caso siano presenti situazioni di abuso di sostanze psicotrope come droga e alcol.

Un supporto di psicoterapia per il disturbo bipolare, è importante anche per fronteggiare gli episodi più seri di depressione o disturbo cognitivo nelle diverse fasi. La prevenzione degli intenti di suicidio è fondamentale, inoltre, in una patologia a rischio come il disturbo bipolare.

Chi intraprende un percorso di incontri di psicoterapia e psico-educativi, avrà modo di conoscere il proprio disturbo per gestirlo, con tutte le sue caratteristiche e il decorso nel tempo. L'educazione farmacologica è importante per il corretto uso della terapia e le possibili interazioni con altre sostanze, di cui il soggetto deve essere cosciente.

La responsabilità verso la propria vita e la cura del proprio disturbo, è un aspetto fondamentale della terapia e gli esercizi di riconoscimento di un disturbo così complesso e duraturo, sono utili al soggetto per mantenere alto il livello del trattamento e la sua efficacia.

Si effettuano anche interventi a livello familiare, quando lo psicoterapeuta lo ritenga utile anche per la formazione congiunta rispetto alla patologia. In alcuni casi si consigliano anche dei lavori di terapia di gruppo, per agevolare la consapevolezza di una patologia non isolata, di cui soffrono molte persone.

La terapia cognitivo-comportamentale può aiutare a ridurre l'impatto della malattia, e può essere utile anche a migliorare l'esperienza relazionale.

Lo studio di psicologia per disturbo bipolare e dell'umore

È possibile effettuare un percorso di psicoterapia dedicato alla cura del disturbo bipolare, avvalendosi della professionalità della dottoressa psicologa Brunella Cimino, presso lo studio di psicologia Libre.

 

Come psicologa e psicoterapeuta, la dottoressa Brunella Cimino riceve presso lo studio in via di Santa Costanza 13 a Roma, situato tra via Salaria e via Nomentana, nel quartiere Trieste - a 300 metri dalla metro B1 Sant'Agnese | Annibaliano

e presso lo studio in via Edoardo d'Onofrio 212 a Roma nel quartiere Colli Aniene.

 

Per prenotare un appuntamento presso lo Studio di Psicologia e Psicoterapia Libre, è possibile contattare la dott.ssa Brunella Cimino via e-mail: cimino.brunella@gmail.com; tramite il recapito telefonico 338 38 00 903; oppure tramite il sito di MioDottore.it:  https://www.miodottore.it/brunella-cimino/psicologo-psicologo-clinico-psicoterapeuta/roma